Claudio Mirini è accusato di 4 violenze a Milano e altre 8 a Roma. Dopo anni di udienze, il regista torna in libertà.
Claudio Marini, il regista di Frosinone accusato di 12 violenze sessuali, torna in libertà dopo vari impedimenti per la giustizia di andare avanti col processo. Da anni le udienze vengono rinviate: dopo mesi dalla scadenza dei termini di custodia cautelare, il regista viene salvato da un certificato medico per lombosciatalgia.
I finti provini
Nel 2019 Claudio Marini, che all’epoca si faceva chiamare Alex Bell, organizzava dei provini per ragazze (tra i 15 e i 20 anni) che ambivano a diventare giovani star, attrici del piccolo e grande schermo. Con questa strategia riusciva ad adescare diverse giovani donne, presentandosi come il responsabile di un’agenzia cinematografica che organizzava in realtà false audizioni.
Durante gli incontri con le aspiranti attrici, Marini le convinceva che avrebbero fatto parte del cast di film intitolati: Miele Amaro, Un gioco pericoloso e La forza dell’amore. Con questo espediente organizzava quindi un appuntamento per un primo provino al fast food, seguito poi da una seconda scena che sarebbe dovuta avvenire nel suo appartamento. Proprio in questo momento Claudio Mirini iniziava ad abusare sessualmente delle giovani donne.
L’arresto
Il 50enne venne denunciato da un’aspirante attrice di vent’anni, che Marini aveva baciato prima di tentare un rapporto sessuale con lei. La giovane, scioccata dall’accaduto, scappò e denunciò il fatto, dando via all’inchiesta. Altre 12 vittime sono cadute nella trappola di Mirini, 4 a Milano e altre 8 a Roma. Ma nonostante il processo iniziato diversi anni fa, le udienze sono state rinviate fino al ritorno in libertà dell’uomo.